giovedì 27 marzo 2008

prologo al libro senza titolo

Nessuno.
Nessuno mai avrebbe immaginato che a compiere quel massacro fosse stato un ragazzo di sani principi come me . Io il ragazzo della porta accanto, il figlio prediletto di tutte le mamme dl quartiere. Io non sarei ai stato sospettato per quel assurdo omicidio dopotutto non ero stato io ma un altro, qualcun altro che come la pensava in questi termini e proprio per questo si era macchiato di quell'orrendo omicidio e di tutto quel sangue. Era sicuro di cavarsela e per poco non ci riusciva, ma per fortuna della prossima vittima designata: la signora del quarto piano, due giorni fa fu arrestato per resistenza al pubblico ufficiale che lo aveva fermato per strada per multarlo, indovinate un po, per imbrattamento dl suolo pubblico: aveva buttato per terra le cartacce dell' hot dog che aveva ingurgitato poco prima. Se avesse chiesto scusa semplicemente a quest'ora la signora Berilio Jacqueline, quella del quarto piano, sarebbe in lugubre compagnia con le altre vittime del bravo ragazzo.
Quel bravo ragazzo uccideva anche per smentire e sfatare la credenza secondo cui il ragazzo della porta accanto è sempre uh bravo ragazzo; certe credenze andavano sfatate certe illusioni andavano cancellate, nelle menti dei vicini andava inculcata la paura e la disillusione: non era il mondo che speravano, non era il nostro il mondo quello in cui illudersi di poter vivere o meglio di sperare di potersela cavare semplicemente convincendosi che il ragazzo della porta accanto era un angelo di mamma. Non no lo era....! tanto meno lo fu Max Between..... l'assassino:
Max si rivelò un demone, altro che angelo della mamma, un ragazzo cattivo, una peste o meglio la peste; uccideva atrocemente per il solo gusto di farlo, senza tanto impegno e senza tanta logica, uccideva i vicini, quelli del quartiere senza distinzione di sesso o razza; uccideva perché doveva non perché voleva ecco dunque la mancata scelta della vittime, mancava il disegno ma non l'obbiettivo. Uccidere, uccidere ed uccidere, come l'Anticristo, aveva questo come compito, nessuno lo avrebbe immaginato nessuno lo sapeva e ora dopo la sua cattura ( portato al distretto, al momento della presa dell'impronta con l'inserimento nel database si accorsero che erano le stesse che ogni volta si ritrovavamo sul corpo delle vittime) questo segreto impegno sarebbe svanito nel fumo della sedia elettrica e inalato dalle narici dei curiosi si sarebbe incuneato nei meandri di un altra mente debole e cattiva. E la storia sarebbe ricominciata.
Un giorno senza apparenti motivi un altro Max all'improvviso avrebbe massacrato un povero Cristo che passandogli vicini avrebbe incrociato il suo carnefice magari salutandolo e sorridendogli e ricevendo una risposta altrettanto educata e forbita condita con un sadico colpo al capo fracassando il cranio cosi da far fuoriuscire le cervella e tutti i sogni che fino a quel momento vi avevano albergato. Addio povero Cristo quella era la tua ultima fermata e li stava ad aspettarti la Morte.
I mille sogni che facevi ora si dissolvono come fumo nel vento, in un vento di morte e di vendetta, nel vento del mondo, di un mondo di violenza, la violenza di un uomo.

lunedì 5 novembre 2007

Risposta ad Antonio

Mi piace la tua apertura mentale si vede che le strette frequentazioni aiutano a crescere e a vedere il mondo con altri occhi. Hai ragione l'Italia deve approciare diversamente la questione sociale. Si badi bene non ho parlato di questione immigrati ma di "sociale", perchè è vero quello che dici, l'aumento delle violenze e dei reati contro le persone non è di origine strettamente extraitaliana... anzi! Pertanto non servono le minacce di Fini o le boiate della lega, serve un governo capace di rendersi autorevole, senza scivolare nell'autoritarismo viscerale. Servirebbero politiche sociali forti per tutti, ancora, servirebbero esempi di buona "gestio" della "res publica", tali da riportare a valore unitario la dignità della persona e il rispetto per la stessa: se lo stato tratta le persone come numeri, allora le stesse persone perdono la specificità umana e diventono prede dei più forti.... il numero più grosso vale di più!!!!. Non siamo numeri, non siamo statistiche, non siamo mere espressioni di una natura astratta, siamo realtà identitarie e solo recuperando la nostra personalizzazzione potremo pretendere il rispetto dal prossimo e dal nostro vicino. I palazzi sono celle, i quartieri sono recinti e le citta sono vuote e piene di solitudine... no non si tratta della smielata posizione veltroniana del "volemose bene a tutti i costi e non negamo nulla a nessuno", no non è tutto questo; è la riscoperta dei valori umani e non dei veri valori... i valori umani sono il prodotto dell' umanità e non il prodotto di una ricerca forzata e disperatamente inseguita da chi si erge dominus della verità apostolica. La natura, il diritto naturale, la collocazione dell'uomo nell'ambiente che lo circonda, sono questi gli obiettivi da riscoprire; per tanto tempo ormai abbiamo sottaciuto la vera esigenza di ritornare alle origini, in nome di un progresso che, peraltro, è stato gestito male, l'uomo ha necessità di relazionarsi con il suo simile altrimenti la barbaria umana la farà da padrona nella artificiale comunità civile. La solitudine rende l'uomo debole e indifeso, il gruppo lo fortifica, la comunità lo difende e la società lo fa crescere, queste tre esperienze sono alla base della civiltà.... oggi si sono smarrite e si sono annichilite nel vortice dell' individualismo globale e la cancellazione dei giochi nel cortile sotto casa hanno impoverito l'Italia e il resto del mondo occidentale. Per cinque anni lo psiconano ci ha inculcato la medicina per via rettale dell' "io più bello di tutti", dell' io a prescindere, e dietro di lui le schiere delle anime da limbo a cantare le lodi del caimano, nel frattempo la società andava a rotoli e le violenze dilagavano. Oggi quelle anime incapaci si levano a moralisti dell'ultime ora strimpellando le nacchere delle streghe e raccogliendo fascine per tirare su i roghi purificatori: bruciamo Roma per farne un'altra più bella, magari a loro immagine e somiglianza( E bravo Fini vuol fare il sindaco... ci riprova...!!). Si Antonio, l'Italia deve cambiare, noi tutti dobbiamo cambiare ed impostare una nuova visione della realtà che ci circonda; l' essere umano alla base di tutto e non all'apice di una scala che nessuno ha costruito, l' uomo come "pars" e non come tutto, il mondo non è il nostro e l'Italia non è di berlusconi o di Prodi o addirittura di veltroni. Il nostro paese ha bisogno di qualcuno che ce lo restituisca e che ce lo ridia come me lo ricordo io: un grande "paese" dove i bambini giocavano nel cortile di casa e le mamme intorno ad un giro di sedie a cucire e a sparlare della vicina di casa, perchè la conoscevano e sapevano tutto di lei..... ma anche lei sapeva tutto di loro.....!

domenica 4 novembre 2007

La libera concorrenza in Italia

Oggi dopo tanto tempo riprendo a postare liberamente.
Ovviamente non ero stato nè in carcere nè sotto sequestro, ma sono rimasto soltanto per cinque mesi senza adsl..... ora vado a spiegarmi.
Ad aprile del 2006 attivo una linea telefonica con Telecom con una clausola di efficacia del contratto vincolante fino ad un anno e fin qui tutto Ok ......! non proprio....! ma andiamo avanti.
Dopo un anno, nella mia zona, un altro gestore di telefonia offre la possibilità di sostituirsi al "monopolista di Stato". E allora, come libero cittadino penso di avvalermi di questa alternativa, non solo per la convenienza.
Attraverso internet sottoscrivo un contratto di attivazione linea ed aspetto. Era il lontano aprile del 2007.
Il 05 novembre 2007 finalmente Infostrada subentrerà completamente alla Telecom nella somministrazione del servizio di telefonia ed internet adsl.
Non aggiungo le traversie che ho dovuto affrontare, tra fax, disdette e telefonate di verifica sullo stato della mia pratica.
Quello che mi preme sottolineare è la difficolta che incontra un cittadino, nell'era di internet e nella presunta età delle liberalizzazioni bersaniane. Infatti pur agendo via internet i tempi non si sono dimezzati, la solita burocrazia cartacea la fa da dinosauro immortale. E quindi nonostante un attivazione telematica che avrebbe di diritto e di fatto reso inefficace il precedente contratto con l'operatore precedente, ho dovuto comunque richiedere la disattivazione della linea adsl con un fax. Ma questo me lo hanno detto dopo due mesi. Ancora, ad avvenuta attivazione, sulla mia linea telefonica c'erano sia Telecom che Infostrada, motivo della convivenza era che nella zona il numero della linee disponibili era chiuso e avrei dovuto aspettare. Nel frattempo pagavo doppi costi.
E tutto questo nell'era delle liberalizzazioni.....! A Bersani vorrei ricordare quanto fatica un libero cittadino per scegliere liberamente i propri contraenti.
Non è ammissibile che in Italia nel 2007 per passare da un gestore ad un atro bisogna attendere e soprattutto pazientare, per più di 5 mesi, e nel frattempo i costi lievitano e le capacità di relazionarsi con il mondo sono fortemente limitate. Per 5 mesi non ho potuto gestire il mio blog perchè non conoscevo i costi, non conoscevo il mio reale contraente, e soprattutto non sapevo se il servizio adsl era attivo.
L' altro giorno mi contatta Infostrada e mi comunica che dal 05 11 2007 diventa gestore principale della mia linea telefonica..... evviva non pago più il canone Telecom, vera causa del mio cambio.
Le vere leralizzazioni da fare sono queste, liberare il mercato dai lacci, consentire ai cittadini di inseguire il risparmio e quindi imporre alle aziende i principi della concorrenza. Vera e reale,non formale e illusoria.

L

mercoledì 13 giugno 2007

La sinistra s'è persa?

Due casi su tutti, che mi riguardano personalmente, e che risultano da contesti diversi ma afferenti alla stessa problematica.
Io vengo dalla Basilicata e vivo in Umbria, alle ultime tornate elettorali in ambedue le regioni due sono le note salienti: Matera e Todi.
Il contesto politico è quasi simile, due regioni a maggioranza centrosinistra ( più del 65%) due Presidenti di Regione tra i più votati in Italia, purtroppo due attività politica che pur essendo caratterizzate dal contesto in cui si esplicano hanno prodotto lo stesso risultato: Alleanza Nazionale vince nelle due realtà e si fa portabandiera della novità politica tanto invocata delle cittadinanze.
E allora cosa è successo? perchè delle popolazioni in cui è radicata una certa ideologia cambiano scelta elettorale in modo storicamente rilevante?
Le risposte possono essere le più svariate certo è che il risultato è gia stato definito dal voto.
La sinistra viene punita e la domanda giusta da fare è: quale sinistra viene punita? quella di governo? quella regionale? o quella comunale? arduo è il tentativo di risposta. Potrei, semplicisticamente ripartire le responsabilità pro quota e buttare via bambino e acqua sporca, ma a chi gioverebbe questa conclusione e soprattutto sarebbe realmente attinenete alla nostra realtà politica?.
Il problema è che in queste due regioni l' arroganza comunista ha fatto il suo tempo; la consolidata concezione di una stabiltà atavica si è sgretolata, insieme alla ventilata creazione del nuovo soggetto politico: P. D. ? .
Le posizioni mutano, le posizione sono mutate, si è tolto all' elettorato l' ideologia e la conseguenza diretta è stata la liberalizzazione del voto e della scelta di voto. Cosa dovrebbe spingere un operaio a votare per il centrosinistra di Rutelli ? di Mastella ? e di Padoa Schioppa ? che nulla hanno a che fare con i lavoratori appunto. Ma davvero crediamo che questa compagine possa durare e possa davvero rappresentare le istanze dei lavoratori? ma davvero crediamo che il P. D. possa diventare il soggetto esponenziale di così tanti interessi divergenti? e allora c' è da concludere che questo nuovo soggetto costituirà un appiattimento ideologico e una massimalizzazione classista che avrà come unica conseguenza la decapitazione verticistica del pensiero politico italiano. Belusconizziamo il sistema! . Tutto di tutti! .
E allora a conclusione dovremmo dire che la responsabilità principe è da imputare al governo che con la sua sterile azione di governo ha contestualizzato e concretizzato le fobie partitiche e politiche della nostra società. Ma neanche questo è del tutto realisticamente soddisfacente, v'è da aggiungere una responsabilità pro quota da imputare ai governi regionali umbri e lucani.
Realtà territoriali e politiche che incassano segnali di cedimento per via della loro sicura irresponsabilità in ordine alle loro cattive gestioni della cosa pubblica. Gestione a volte segnata dall' allontanamento dalla base e dalla giusta pretesa del popolo. In Basilicata, terra dell' oro nero, è inaccettabile assistere all' emorragia continua dei giovani e delle menti pensanti; in Umbria, terra di santi e cioccolatai, è inaccettabile assistere alla dilapidazione della ricchezza pubblica in favore delle clientelari forme di spesa pubblica. Di queste stravaganze gestionali la gente s' è accorta...! e ora lo ha metabolizzato con una scelta elettorale, che un pò di anni fa sembrava impossibile e impensabile. Era ora ?!!! non si sa! certo è che oggi i segnali ci sono stati e al gruppo dirigente è richiesta una presa d' atto e una conseguente analisi del problema. Questo ci è dovuto, questo è dovuto a chi ha creduto per l' ennesima volta allo stesso gruppo dirigente, sia nazionale che regionale. Cari signori non fateci passare pre coglioni....!!!! grazie!

giovedì 7 giugno 2007

L'arroganza della Casa della Libertà...

Il centrodestra ormai allo sbando, e ormai impaurito dalla tenuta del governo, faticosamente passato tra le forche della sinistra estrema, cerca di esacerbare gli animi e le polemiche sterili pur di tenere la scena politica.
L' incoerenza dei leader del centrodestra è aberrante: Bossi che da Pontida, e ripeto da Pontida, invoca l'intervento del Presidente Napolitano, presidente di quell' Italia che Bossi e i suoi compari, amano a dismisura tanto da bruciarne la bandiera. Dicevo, il Duro e puro di Bossi si rivolge all'Italia che non riconosce di ribellarsi al suo governo, quando invece tutta l'Italia dovrebbe ribellarsi a quel manipolo di nordisti che con la bandiera verde e la testa vuota lanciano grida di disprezzo a Roma capitale.
Berlusconi, sentite un pò difende la GdF ,rea un pò di tempo fa, a suo dire, di essere la mano violenta dello Stato impositore, ancora lui che parlava dei comunisti come dei coglioni, adesso minaccia di diventare un black block e mettere a ferro e fuoco le piazze italiane, ovviamente dopo aver scioperato fiscalmente ( con qualòche guadagno?), e quindi ne adotta le metodiche e gli slogan.
Infine Fini coerente con se stesso, l'unico della CdL, continua a figurare e a comparsare in Tv senza dire nulla di destra ....., per l'Italia e per lo Stato.
E' vero, Dalema tira fuori la questione politica, sottolinea la sfiducia del popolo nei confronti dei suoi governanti, da che pulpito !!!!!, ma è pur sempre la voce di un politico, fine, astuto, previggente e anticipatore di situazioni e imbarazzi, ma è pur sempre un politico e con la linea politica si mette in discussione e sul video, ma signori i capi della CdL non sono politici, non sono uomini di livello tale da poter sedere a quei tavoli. Se c'è l'allontanamento dalla politica lo si deve al paradosso del centrodestra o meglio al fatto che in quella compagine politica non si scorge nessun rilievo politico e questo ha scaturito nella mente del popolo il concetto di politica fatta da chi di politica non capisce un granchè. Oggi il professionista della politica, per il popolo è diventato un fattore di estraneità, fare politica è diventato un difetto è come dire che l'avvocato stona con la professione del legale. Nell'uomo medio si è insinuata la convinzione che a fare politica dovrebbe essere il vergine imprenditore, il vergine presentatore della Tv o il vergine calciatore e non chi è nato in una sezione di partito o in una sede di un associazione.
La politica alle ortiche, l' apolitica agli altari. E' l' Italia piccola piccola

giovedì 24 maggio 2007

Tutta l' Italia esulta

La data del 23 maggio 2007 resterà nella storia sportiva. La coppa dei campioni al Milan. Quella serata di tante emozioni avrà tanti appellativi legati ad ognuno di quei milioni di sportivi che, alle ore 20 45, si era collegato al canale uno della Rai per assistere appunto alla propria serata di sport.
Qualcuno la definirà la serata della rivincita sul Liverpool, qualcun' altro la definirà la serata di rivincita nei confronti dei cugini, qualcun' altro ancora la definirà la serata della rivincita del calcio italiano su calciopoli, io la definisco la serata , la vittoria, il momento di rivalsa e rivincita sul monsieur Michel Platini. Gonfio di rabbia, paonazzo per la vergogna il monsieur abbracciava e premiava i rossoneri con un evidente segno di imbarazzo; lui avrebbe voluto coccolare sul palco gli inglesi ma si è ritrovato tra i piedi Gattuso (Campione del Mondo) e Kakà (Pallone d'oro), esempi ineludibili della capacità dell'Italia calcistica di stare in Europa e di stare in cima al Mondo, checchè ne pensi il monsieur quando escludeva l'Italia nella corsa ad ospitare gli Europei.
Il monsieur non capisce tanto di calcio se ha ritenuto l' Italia pluripremiata, incapace di ospitare il Calcio, sebbene ne fosse la rappresentazine vincente nel mondo.
Per un milanista come me, comunque, le sensazioni provate ieri sera hanno dell' incredibile: due anni fa dominammo la partita e perdemmo la colpa, ieri abbiamo gestito la partita senza iperbole tecniche, anzi a volte abbiamo subito, eppure siamo usciti vincitori, grande Ancelotti.